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La Nasa aprirà un hotel spaziale di lusso sulla Iss

La Nasa  è in grande fermento in questi mesi. Non solo per i progetti del nuovo Gateway, la futura Stazione spaziale che dovrà orbitare intorno alla Luna e costituire l’avamposto umano permanente nello Spazio profondo. E ovviamente per la missione Artemide che dovrà portare la prima astronauta sul nostro satellite: si dovrebbe decollare nel 2024, intanto sono partite le operazioni propedeutiche del cosiddetto Clps, il Commercial lunar payloads servicess. Si tratta di una serie di lanci e trasporti di materiali e strumentazioni utili a preparare il ritorno sulla Luna in tempi brevi, secondo i desiderata del presidente Donald Trump e del capo dell’agenzia Jim Bridenstine.

Adesso l’agenzia spaziale statunitense ha anche selezionato un’azienda texana, la Axiom Space di Houston, per progettare, costruire e trasportare un modulo abitabile che dovrà aggiungersi all’attuale Iss, la Stazione spaziale internazionale al momento comandata dall’astronauta italiano Luca Parmitano. Questa specie di cabina di lusso dovrebbe essere spedita e agganciata sempre nel 2024 – si preannuncia dunque un anno campale per l’esplorazione spaziale – con un obiettivo ben preciso: aprire la Iss, che sotto l’aspetto squisitamente istituzionale dovrebbe pian piano essere abbandonata anche in termini di finanziamenti statali, ad altre opportunità commerciali. Anche scientifiche, ovviamente, come i test di microgravità sulle nuove tecnologie o esperimenti vari. D’altronde sembrerebbero già arrivate diverse offerte del genere da parte di gruppi privati.

Oppure, come in molti immaginano sull’onda di tanti progetti simili (vedi alla voce Elon Musk o Blue Origin di Jeff Bezos), trasformarla in una destinazione turistica. Una specie di resort spaziale – la vista panoramica è evidentemente il suo forte – per cui serve appunto un nuovo e più confortevole spazio. Axiom si occuperà proprio di questo, agganciando il suo “vagone” alla porta Nodo 2, praticamente al cosiddetto modulo Harmony che collega il laboratorio europeo Columbus, il modulo statunitense Destiny e il laboratorio giapponese Kibō, per almeno cinque anni, con un’opzione per altri due. Ammasso che si sia riusciti a spedire i primi ospiti, poi si vedrà.